Al Manìni, i frizzanti che segnano l'inizio della primavera

SE AL MANìNI A GLIE’ ARIVE’ DA L’INVERNE A SEM SCAPE’

(Se le manine sono arrivate dall’inverno siamo usciti)

Inizia con queste parole la storia che Federico Fellini ha raccontato nel suo capolavoro “Amarcord”.

Le manine, in dialetto riminese “al manìni”, non sono altro che i semi piumosi liberati nell’aria dai pioppi a ricordare che la primavera è arrivata e l’inverno è alle spalle. Oggi, in città, il vagare delle manine è molto diminuito anche perché i pioppi sono quasi scomparsi sia nel territorio urbano che in quello rurale. Il ricordo di quelle “nevicate” nelle giornate soleggiate e asciutte di aprile-maggio è ancora vivo in noi. Le manine erano motivo di gioco per i bambini che le rincorrevano al grido “le manìne sono su e l’inverno non c’è più” come descritto nella seconda scena del film Amarcord. E così, sospese in aria e trasportate dalla brezza, le manìne “….vagano, vagano, vagano”.

L’arrivo delle manìne coincide con il risveglio della città, la piazza principale si anima nuovamente dopo il letargo invernale. La spiaggia nelle giornate più soleggiate vede la presenza di turisti temerari che si godono i caldi raggi e a volte si fanno i primi bagni in mare.

E’ con queste immagini presenti nella mente e nel cuore che Tenuta Sant’Aquilina ha voluto rendere omaggio al genio di Federico Fellini e a una Rimini autentica che si può ancora ritrovare nelle sue piazze e nelle vie del centro storico con un vino giovane, fresco e frizzante. Un vino che, come le manine, si presenta e allo stesso tempo annuncia l’inizio della primavera.

Nasce così dai vigneti biologici di Tenuta Sant’Aquilina “AL MANìNI”.

AL MANìNI è un vino frizzante rifermentato in bottiglia e come le manìne, raggiunge la sua maturità nel mese di aprile dopo aver trascorso tutto l’inverno adagiato in bottiglia ad aspettare la bella stagione. Quando apriamo una bottiglia di AL MANìNI e ne gustiamo il contenuto, sentiamo subito gli aromi che ci ricordano la primavera, i suoi profumi, i suoi colori.

AL MANìNI è un bianco da uve Bombino e un rosato da uve Sangiovese. E’ un vino frizzante prodotto in modo integralmente artigianale. I vigneti da cui deriva sono condotti con metodo biologico, quindi senza l’impiego di prodotti di sintesi. La vendemmia è precoce, da fine agosto ai primi di giorni di settembre. Dopo la pigiatura e una prima fermentazione, viene messo in bottiglia e lasciato rifermentare per tutto l’inverno in modo che l’anidride carbonica sviluppata si disciolga nel vino stesso. A fine inverno inizia il processo manuale di rimozione della parte “torbida” che si forma naturalmente grazie allo sviluppo dei lieviti presenti. Il movimento giornaliero delle bottiglie poste su appositi cavalletti (pupitres) dopo circa un mese porta al depositarsi dei residui in prossimità del tappo. Con l’operazione di “sboccatura” questi residui sono espulsi meccanicamente grazie alla pressione della CO2 presente nella bottiglia e, dopo aver riportato a livello il contenuto di ogni bottiglia con il suo stesso vino, si procede con la tappatura. Passa un altro mese prima che il vino sia messo in commercio e da metà aprile per tutta l’estate può essere gustato come aperitivo o a tutto pasto.

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